Alta Valle Isarco, il piccolo comprensorio dal cuore grande

Premio Ottone Nigro 2025

Il 14 luglio 2025, l’Associazione Invalidi Civili ha assegnato il “Premio Ottone Nigro”

Il 14 luglio 2025, l’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige) ha assegnato il “Premio Ottone Nigro” a tre realtà che si sono distinte per l’impegno concreto e continuativo a favore dell’inclusione di invalidi civili e persone disabili. I premi sono stati conferiti all’iniziativa “Wipptal, il piccolo comprensorio con il cuore grande”, al progetto “Bressanone, città inclusiva” e alla Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige.

“Il Premio Ottone Nigro viene assegnato ogni anno a tre vincitori che rappresentano esempi virtuosi nel campo dell’assistenza, della sensibilizzazione e della promozione dell’inclusione delle persone disabili e degli invalidi civili altoatesini, contribuendo a un cambiamento sociale di lungo termine”, spiega Thomas Aichner, Presidente ANMIC Alto Adige. “In qualità di principale gruppo che si interessa ai problemi di invalidi civili e persone disabili, il nostro obiettivo è quello di fornire un modello che riesca ad ispirare anche altri ad agire in modo altrettanto esemplare. Anche quest’anno abbiamo voluto valorizzare tre esempi significativi di chi lavora quotidianamente per costruire una società più equa e accessibile.”

Giunto alla sua quinta edizione, il premio è stato conferito nel corso di una cerimonia svoltasi lunedì 14 luglio. I tre vincitori si sono distinti per attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e per la realizzazione di iniziative e progetti che mettono al centro le esigenze degli invalidi civili altoatesini valorizzandone la partecipazione attiva alla vita sociale. In questa occasione sono stati premiati l’iniziativa “Wipptal, il piccolo comprensorio con il cuore grande”, il progetto “Bressanone, città inclusiva” promosso dal Comune di Bressanone e la Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige.

L’iniziativa “Wipptal, il piccolo comprensorio con il cuore grande”, conosciuta anche con il nome di “Zeit schenken” (Dare tempo al tempo), esiste da cinque anni ed è guidata da un gruppo direttivo composto da dieci persone. Uno degli obiettivi principali del gruppo è quello di abbattere le barriere – non solo quelle architettoniche, ma anche quelle umane. Un risultato di grande rilievo è stato raggiunto con la campagna di sensibilizzazione “Stazione di Vipiteno-Val di Vizze”, che ha portato all’avvio del progetto per la realizzazione della tanto attesa ascensore presso la stazione ferroviaria. Tra gli eventi di quest’anno figurano il tè delle cinque, corsi di cucina, escursioni e rappresentazioni teatrali, con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra persone provenienti da mondi diversi. “Il tempo è uno dei beni più preziosi di cui disponiamo”, sottolinea Christian Schölzhorn, ideatore dell’iniziativa. “Proprio per questo, donare il proprio tempo e mettere in contatto realtà diverse rappresenta un valore sociale di grande importanza per tutti i soggetti coinvolti. Per i membri del gruppo direttivo, questo valore aggiunto costituisce anche un arricchimento personale significativo: vivere il mondo insieme a persone disabili è incredibilmente istruttivo e può insegnare moltissimo – soprattutto su sé stessi. Ritengo che il nostro compito centrale sia quello di offrire a queste persone speciali, un palcoscenico, la luce di un riflettore e, soprattutto, del tempo”.

Il progetto “Bressanone, città inclusiva”, promosso dal Comune di Bressanone, affronta il tema dell’inclusione sotto vari aspetti, con un’attenzione particolare alle politiche in materia di disabilità. Al centro del progetto vi è il gruppo di lavoro per le persone con disabilità, composto da rappresentanti di diverse realtà sociali, tra cui AEB Associazione genitori di persone in situazione di handicap, SSV Sport per disabili, Lebenshilfe, Cooperativa Sociale Efeu, i servizi sociali della Comunità Comprensoriale Valle Isarco. La varietà dei componenti consente una visione articolata dei bisogni delle persone disabili portando all’attenzione dell’amministrazione comunale le istanze delle persone interessate al fine di individuare e affrontare in modo condiviso le sfide. “Il nostro impegno quotidiano è volto a rendere possibile la partecipazione, rafforzare l’autodeterminazione e creare le condizioni affinché ogni persona possa sviluppare appieno le proprie potenzialità,” afferma l’Assessora comunale Sara Dejakum. “Come Comune, consideriamo nostro compito collaborare con le persone interessate, gli esperti e le associazioni per attuare miglioramenti concreti nella vita di tutti i giorni in merito a mobilità, comunicazione, accesso all’istruzione, al lavoro e alle attività del tempo libero. È particolarmente soddisfacente apportare un miglioramento senza che una persona disabile debba prima segnalare un ostacolo o richiedere il nostro intervento. L’inclusione non dovrebbe essere frutto di continui reclami o proteste, ma una realtà scontata e naturale.”

La Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige è nata nel 1960 e rappresenta, consiglia e assiste le cooperative aderenti promuovendone lo sviluppo. Tra queste operano circa 70 delle 360 organizzazioni del settore sociale e non profit, attive in diversi ambiti come l’integrazione lavorativa e l’assistenza alle persone disabili, l’istruzione e la cultura, la sanità e il soccorso, l’assistenza all’infanzia e agli anziani. Il “Sistema Raiffeisen” si ispira ai principi del fondatore del sistema cooperativo, Friedrich Wilhelm Raiffeisen: “Quello che uno da solo non riesce a fare, lo realizziamo insieme”. Questo vale per la vita quotidiana, ma anche per il mondo del lavoro. Coerentemente con questa visione, la Federazione attribuisce grande importanza al benessere di tutti i collaboratori, indipendentemente dalle loro capacità e esigenze e garantendo spazio anche a invalidi civili e persone disabili. “L’assunzione di persone vulnerabili e la loro integrazione nel mondo del lavoro – dichiara Herbert Von Leon, Presidente della Federazione Raiffeisen – rappresentano solo un aspetto dell’impegno di una cooperativa sociale. Ogni passo verso una maggiore autonomia da parte di persone con problemi psichici o di salute contribuisce concretamente a una diminuzione del ricorso a terapie, farmaci o ricoveri ospedalieri. Questo comporta non solo un risparmio reale per il sistema sanitario, ma anche un sollievo per le famiglie coinvolte.”

Come è noto, il premio porta il nome del Cav. Ottone Nigro. Per oltre due decenni e fino alla sua scomparsa nel 2003, Ottone Nigro è stato presidente dell’ANMIC Alto Adige. Per i suoi meriti ottenne due medaglie d’oro (dall’industria automobilistica FIAT e dalla Camera di Commercio di Bolzano), ma ancor più degna di nota fu l’onorificenza come “Cavaliere del Lavoro”, destinata ai cittadini che si sono distinti per alti meriti nei settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, del turismo e dei servizi. Pur coltivando l’attività professionale, Ottone Nigro ha sempre dimostrato una propensione per l’aspetto sociale lavorando per gli invalidi civili e le persone disabili dell’Alto Adige. È stato inoltre Vicepresidente dell’Istituto Provinciale per l’Edilizia Agevolata e parte del consiglio parrocchiale della Parrocchia S. Paolo di Bolzano.

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